L’estate è il momento ideale per vedere (e rivedere) qualche bel film.
Eccone quatto – più o meno recenti – che fino ad ora mi sono piaciuti, ciascuno a modo proprio. Continua a leggere “Visioni estive”
L’estate è il momento ideale per vedere (e rivedere) qualche bel film.
Eccone quatto – più o meno recenti – che fino ad ora mi sono piaciuti, ciascuno a modo proprio. Continua a leggere “Visioni estive”
Ecco il terzo e ultimo post dedicato al libro di Susanne Fincher: “I mandala. Una via all’introspezione, alla guarigione e all’espressione di sè“.
I precedenti post hanno trattato il ruolo dei colori e dei numeri presenti nei nostri mandala. Oggi, sempre partendo dalle indicazioni fornite da Fincher, prenderò in considerazione le forme contenute nei mandala.
Vi ricordo che mandala (in sanscrito ‘cerchio’) costituiscono un’immagine simbolica dell’universo e disegnando un mandala creiamo un simbolo personale che rispecchia chi siamo noi in quel momento.
Post precedenti su questo argomento:
Per questa estate Scubidu vi offre l’ascolto di una playlist dedicata agli anni ’80. Continua a leggere “Musica dagli anni ’80”
Secondo post dedicato alle copertine più belle del 2015.
Ho già dedicato un post al libro di Susanne Fincher: “I mandala. Una via all’introspezione, alla guarigione e all’espressione di sè”
I mandala (in sanscrito ‘cerchio’) costituiscono un’immagine simbolica dell’universo; secondo Jung sono anche una rappresentazione della psiche di chi lo ha creato.
Fincher fornisce degli strumenti utili nell’analizzare gli elementi dei mandala, sia presi singolarmente che nella loro combinazione.
Ho già scritto dei colori e del loro significato. Oggi è la volta dei numeri: quanti forme contengono i vostri mandala?
Ricordate che, come scrive Fincher: “Disegnando un mandala creiamo un simbolo personale che rispecchia chi siamo noi in quel momento.”
Per questa estate ho selezionato quattro romanzi, scelti con un metodo altamente scientifico: il fiuto.
![]() Shadow of the Hangman di Edward Marston Lo leggerò perché mi piace la copertina. Sembra un motivo futile, ma quanti libri si prendono in mano solo sulla base di questo futile motivo? Edward Marston – sito ufficiale |
![]() Mi chiamo Lucy Burton di Elizabeth Strout Lo leggerò perché vado sul sicuro: ho letto i precedenti romanzi di questa scrittrice e mi sono piaciuti molto. Elisabeth Strout – sito ufficiale Mi chiamo Lucy Burton – Einaudi |
![]() Città in fiamme di Garth Risk Hallberg Lo leggerò perché se ne è parlato molto ed è arrivato il momento di capire se oltre le fiamme c’è solo fumo o anche arrosto. Garth Risk Hallberg – sito ufficiale Città in fiamme – Mondadori |
![]() Numero undici di Jonathan Coe Lo leggerò perché ho molto amato Coe in passato, ma poi mi ha delusa e l’ho abbandonato. Nell’anno della Brexit sento il bisogno di immergermi nell’atmosfera di oltremanica. Jonathan Coe – sito ufficiale Numero undici – La Feltrinelli |
Da sempre ho un debole per qualsiasi tipo di quaderni e block notes. Ovviamente più sono decorati e originali, meglio è.
Non è mai troppo tardi per ammirare qualche bella book cover, quindi anche se siamo già a luglio non rinuncio a una rassegna di alcune tra le più interessanti copertine di libri usciti lo scorso anno.
Sono piacevoli di per sé, in più forniscono ispirazione agli autori fai-da-te (o self published) per le copertine dei propri libri.
L’ultimo dei post ispirati dal mio viaggio a Subotica e dintorni è dedicato alla street art e ad alcuni pittori che hanno immortalato scorci della città e del lago Palic.
1. Street art
Il campionario più nutrito è offerto dal sito Kami & the rest of the world, dove è presente un post ricco di fotografie tra le quali ho scelto una piccola selezione.
Il lago Palic si trova a circa 8 chilometri da Subotica.
Nel momento in cui il lago Palic è divenuto una spa piuttosto nota, il terreno a nord del bacino è stato convertito a parco; al suo interno sono presenti uno zoo e un giardino botanico.